..."Dire la verità,quello che non so,che cerco,che non ho ancora trovato.Solo così mi sento vivo."

sabato 10 agosto 2013

"Mr. NOBODY" di Jaco Van Dormael (2009)

Fra tutte queste vite, qual è quella giusta?”
“Ognuna di queste vite è quella giusta. Ogni sentiero è il sentiero giusto. Ogni cosa potrebbe essere qualsiasi altra e avrebbe comunque senso...”

Chi non si è mai domandato come sarebbe andata la sua vita se avesse fatto scelte diverse? Magari cambiando un piccolo particolare, un minimo dettaglio apparentemente inutile? Chi non ha mai sperato di poter tornare indietro per provare a prendere altre decisioni e vedere dove lo avrebbero portato? Generazioni di filosofi, artisti, scrittori sono state affascinate da questa tematica... L'uomo, del resto, come diceva Kierkegard è frutto delle proprie scelte... oppure è il caso che decide per noi? Quanto le piccole scelte degli altri condizionano anche la nostra vita? Quanto il nostro vissuto dipende da noi?
La verità è che sono tutte tematiche complesse, a cui forse nessuno riuscirà mai a dare una risposta... Il bello sta proprio nel porsi queste domande, nell'immergersi in questo caos... E' ciò che ha provato a fare Jaco Van Dormael, con questo film del 2009, “Mr Nobody”, anch'esso semisconosciuto in Italia, perché non ha mai raggiunto le nostre sale, malgrado i tanti premi vinti a giro per il mondo. Devo ammettere che anch'io l'ho scoperto tardissimo, ma è stata una visione folgorante, di quelle che ti catturano, in maniera piacevole e mai angosciante, malgrado l'atmosfera malinconica che si respira per tutta la sua durata...

Non posso non consigliarlo vivamente, anche se con le dovute precauzioni... E' infatti un film complesso, coraggioso, sicuramente non immediato, per chi non è abituato a vedere un certo tipo di pellicole. Per alcuni, abituati ad avere di fronte agli occhi una storia lineare con tutte le risposte, può risultare anche fastidioso. E' indubbiamente un'opera ambiziosa, considerando che il regista belga Jaco Van Dormael ci ha messo ben dieci anni per realizzarlo, passando giorni interi a scrivere, cancellare e riscrivere la sceneggiatura, per non parlare dell'intero anno dedicato al montaggio. Ma nonostante questo, tutto si può dire di “Mr Nobody” tranne che sia soltanto un esercizio di stile. E' un film infatti che trasuda passione ed amore per la vita.

E' il film ideale di cui scrivere, dopo aver parlato la scorsa settimana di 2046. Se 2046 era infatti una struggente descrizione dello stato di malinconia di un uomo, prigioniero dei rimpianti per le scelte compiute in passato, questo film ci dice, con toni magici ed onirici, che non esistono scelte sbagliate e scelte giuste. Ognuna ha senso... Per me è uno straordinario messaggio d'amore, dalla grandissima energia vitale.

Non è semplice parlare della trama. In sintesi, il film si apre in uno scenario fantascientifico in cui la scienza ha scoperto, attraverso il metodo della “Telomerizzazione” il modo di impedire l'invecchiamento e quindi la morte per cause naturali. Un anziano signore, Nemo Nobody, di 118 anni, sarà proprio l'ultimo essere umano a morire per cause naturali. Per questo tutte le attenzioni mediatiche sono incentrate su di lui. Un giornalista tenta quindi di intervistarlo, chiedendogli di narrare i suoi ricordi. Così comincia la narrazione di Nemo Nobody, con un bambino che si trova sulla banchina della stazione a dover decidere se prendere un treno insieme alla madre, oppure restare con il padre. Da quella sofferta e difficile decisione, comincia lo splendido viaggio nella memoria del protagonista, a partire dai primissimi ricordi della sua infanzia. Ben presto però quei ricordi sembrano confondersi e ci accorgiamo che Nemo non sta ricordando una sola vita, ma più di una. Le sue storie talvolta scorrono parallele, talvolta si intrecciano, le sue vite si moltiplicano. Per ogni difficile scelta della sua vita, l'anziano (ci) narra più di una possibilità. E queste diventano infinite... Qual è la vera vita vissuta dal protagonista? Qual è la realtà e quali ricordi sono solo frutto dell'immaginazione? Non lo sappiamo, ma ci perdiamo piacevolmente in questo vortice fatto di passato, presente, futuro, felicità, tristezza, rimpianti, speranze, amore, amicizia...
Insieme a Nemo non riviviamo soltanto i momenti della sua adolescenza, i suoi primi amori, le discussioni con i genitori, le sue crisi esistenziali, ma riviviamo innanzitutto la nostra vita. Le paure di quel bambino che non sa cosa fare, sono la proiezione delle nostre paure di fronte a qualsiasi difficile scelta a cui la vita ci obbliga. Ci identifichiamo e quindi ci emozioniamo. La visione non è mai passiva... siamo sempre spinti a ricordare... E' lì che Van Dormael ha fatto centro, creando un film capace di coinvolgere ed emozionare, senza né stancare né angosciare. Nonostante la complessità della sua architettura, infatti, la pellicola risulta decisamente leggera e scorrevole... vola via rapida, finisce che quasi non te ne sei nemmeno accorto... proprio come un treno che passa veloce e non ti da il tempo di decidere cosa fare...
La voce fuori campo del bambino è pienamente azzeccata...tutti infatti di fronte a questa opera ci sentiamo un po' bambini, ingenui, privi di sicurezze, ma con lo sguardo pieno di stupore... E' Van Dormael che prova a guardare il mondo come un bambino ed il bello è che ce lo fa guardare anche a noi nello stesso modo.


L'idea di partenza non è certo originale, è vero.... La strada delle infinite possibilità della vita è già stata battuta in altri film. L'affascinante teoria del “butterfly effect”, secondo cui il battito di ali di una farfalla in una parte del mondo, può creare effetti potentissimi da un'altra parte è stata al centro di molte altre opere artistiche, di qualità variabile. Tanti altri registi ne hanno tratto film... Lo scrittore Asimov sulla possibilità di cambiare la storia e il destino dell'umanità variando piccolissimi dettagli, ci ha scritto quel capolavoro che è “La fine dell'eternità” (il più bel libro di fantascienza che abbia mai letto), ma Van Dormael da questa idea non originale è riuscito a creare un film, diverso da tutti gli altri, con una propria personalità che lo rende unico, potentissimo e coinvolgente! Del resto, non esistono idee originali di per se, ma modi originali di esporle...


Tutto appare magico, poetico, surreale... Si, si tratta di un viaggio onirico nella memoria e nei dubbi del protagonista. Si passa dalla tenerissima storia d'amore adolescenziale tra il protagonista e Anna, alla angosciosa relazione tra Nemo ed un'altra donna scelta in un'altra vita, sulle soglie della follia, all'insoddisfazione per una vita dedicata soltanto alla ricerca del successo... ma anche questa un'altra vita fra le tante, un altro Nemo fra tutti quelli possibili... Tante storie interconnesse... sentieri che si congiungono ad altri, si fondono per poi di nuovo separarsi. Il tempo fa capriole su stesso, ritorna indietro e va da un altra parte. E mentre lo fa sembra proprio che non abbia il minimo peso. Il tempo che di solito di appare angosciante ed opprimente diventa un entità priva di consistenza, soltanto una melodia musicale, incapace di smuovere le lancette della bilancia...

Il tutto intervallato da riflessioni scientifiche... bellissime sequenze in cui lo stesso Nemo ci pone domande sulla nostra esistenza... sul perché ci innamoriamo... Si parla del big crunch, della possibilità che un giorno lo sviluppo dell'universo non tenda più al caos, ad un aumento dell'entropia, ma si inverta, restringendosi, portandosi dietro il tempo... a quel punto torneremo tutti indietro? Rivivremo all'incontro la nostra vita? Cosa accadrà veramente?

“Com'era prima del Big Bang? Be', vedete... il prima non c'era, perché prima del Big Bang il tempo non esisteva. Il tempo è il risultato dell'espansione dell'universo stesso. Ma cosa succede se il tempo smette di espandersi e il movimento si inverte? Quale sarà allora la natura del tempo? Se la teoria delle stringhe è corretta, l'universo ha nove dimensioni spaziali e una dimensione temporale. Possiamo immaginare che all'inizio tutte le dimensioni fossero collegate tra loro. Durante il Big Bang tre di queste dimensioni, conosciute come altezza, larghezza e profondità, e un'altra dimensione, che noi conosciamo come tempo, si dilatarono. Le altre sei dimensioni rimasero intrecciate tra loro. E se vivessimo in un universo ad una dimensione come distinguere l'illusione dalla realtà? Il tempo è conosciuto come una dimensione di cui viviamo l'esperienza in un'unica direzione. E se una delle altre dimensioni non fosse spaziale, ma temporale?”

oppure:

Perché il fumo delle sigarette non torna mai indietro? Perché le molecole si respingono l'una con l'altra? Perché una goccia di inchiostro non ritorna più come prima? Perché l'universo tende alla dissipazione. Questo è il principio dell'entropia. La tendenza dell'universo di evolvere il suo stato, in un caos crescente. Il principio di entropia è associato alla direzione del tempo che è il risultato di un'espansione dell'universo. Ma cosa succederebbe se la forza di gravità non fosse in grado di bilanciare la forza di espansione? O se il quantum di energia fosse troppo debole? In quel momento, il mondo può incorrere nella fase di contrazione: il Big Crunch. Allora cosa succederebbe al tempo? Andrebbe al contrario? Nessuno conosce la risposta.”

Messa così sembra davvero tanta, troppa carne sul fuoco, per creare un film che possa essere piacevole e leggero... Ed invece è proprio così.
Non nascondo che alcune sequenze le ho trovate troppo assurde, magari evitabili e lo stile forse è troppo ricercato. Troppo inquadrature virtuose, forse troppe voci fuori campo, ma sono piccole pecche di un film che merita senz'altro di essere visto. Anzi, vissuto! Un film che più che una narrazione di una storia è un'esperienza sensoriale, visiva, che ci invita a fare fare i conti con noi stessi, ma stavolta non finiamo con le lacrime agli occhi, ma con un sorriso e ci amiamo di più.

Difficile etichettarlo... non lo si può definire un film di fantascienza, così come è difficile stabilire se si tratta di una commedia oppure di un film drammatico. Ed il finale non si sa se sia un lieto fine oppure no... E' tutto ed allo stesso tempo niente, così come il suo protagonista Nemo è al contempo tutti e nessuno... Ma lo sfuggire a qualsiasi classificazione è proprio uno dei suoi maggiori pregi.

C'è chi ha considerato questo film incompleto...sinceramente, dove sta l'incompletezza? Non è mica un thriller in cui alla fine dobbiamo avere tutte le risposte... il film vuol proprio dire il contrario.
C'è chi lo considerato troppo teen drama... Bhè, da quando dare ampio spazio all'adolescenza del protagonista, significa fare un teen drama?

...“Riesco a ricordarmi di tanto tempo fa, prima della mia nascita. Ero raggruppato con quelli che ancora non erano nati. Fino a che non veniamo al mondo sappiamo tutto, tutto quello che deve ancora accadere. Quando è il tuo turno, gli angeli dell'oblio ti premono un dito sulla bocca. Con il dito ti toccano il labbro superiore. Significa che devi dimenticare tutto. Ma gli angeli mi saltarono. Poi dovetti trovare una mamma e un papà. Non è facile scegliere... “

Già per un monologo così in apertura...meriterebbe a prescindere di essere visto...

Infine, è d'obbligo concedere un grandissimo applauso va a Jared Leto, (il cantante dei 30 Seconds to Mars per intendersi) che, reggendosi l'intero film sulle spalle, ha dimostrato di essere anche un ottimo attore, interpretando un personaggio complesso e rendendolo credibile in tutte le sue sfaccettature ed in tutte le sue diverse vite.

Cosa aggiungere? Inutile dilungarmi oltre. Un film che, pur senza offrire una visione rassicurante della vita, fa venire voglia di vivere, senza rammaricarsi del passato o angosciarsi inutilmente per il futuro. Se per voi è poco...


6 commenti:

  1. Complimenti per la recensione e per il blog! Sono in sintonia con tutto il tuo giudizio, e trovo estremamente triste che pellicole di questo genere non vengano distribuite in Italia, ma allo stesso tempo felice di trovare persone disposte a riflettere sui molti interrogativi che l'arte cinematografica si pone. Non siamo solamente un paese adatto a reality e cinepanettoni!
    Ancora complimenti!

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  2. grazie mille. ricambio i complimenti per il tuo blog. Nonostante tu abbia appena cominciato ha già creato un bel blog ricco di contenuti, bravo.
    Tornando in argomento, peccato davvero che film così non escano nemmeno al cinema, o quando escono arrivano soltanto in poche sale. Evidentemente l'hanno ritenuto 'troppo strano' per le menti del pubblico medio italiano...anche se secondo me rispetto a tanti altri film che arrivano gli avrei dato qualche chance in più. In fin dei conti non ci vuole tutta questa sensibilità per farsi piacere (non ti dico amare) un film così... peccato. e grazie di nuovo per essere passato!

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  3. Film che ho adorato davvero! Complesso ma poetico al punto giusto... un peccato che qui non sia mai arrivato.

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  4. La recensione definitiva.
    Portala all'Università.
    Non posso dir altro.

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    1. Ma grazie Caden! Quando i film mi trasmettono così tanto, diciamo che mi sento molto ispirato e le parole vengono da sole, senza troppe difficoltà...;-) Ti ho risposto anche alla tua recensione! ;-)

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  5. "E' tutto ed allo stesso tempo niente, così come il suo protagonista Nemo è al contempo tutti e nessuno".
    Una frase ed hai detto tutto. Complimenti!

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