..."Dire la verità,quello che non so,che cerco,che non ho ancora trovato.Solo così mi sento vivo."

venerdì 10 gennaio 2014

"MISTER LONELY" (2007) di Harmony Korine

Caro mondo, caro mondo e chiunque lo abiti.
Durante quest'anno ho notato che hai cercato di tagliarmi fuori.
Ho notato che tu credi che io sia molto strano.
E ritieni che il mio modo di pensare sia sbagliato.
Caro mondo e chiunque lo abiti, dal momento in cui sono nato ricordo di essermi sentito diverso.
Ricordo di aver pensato di possedere una percezione speciale che mi permetteva di vedere le cose che tu non riuscivi a vedere.
Non credo di aver mai provato quello che provi tu.
Non sono proprio arrabbiato per questo
sembra che le cose siano così e basta.
Devo ammettere di aver trascorso la maggior parte della mia vita sentendomi confuso.
Sentendomi alienato e disconnesso.
Non ho mai capito le cose nella maniera in cui sembrava che le capissero gli altri o non ho mai capito le cose esattamente.
Caro mondo,
caro mondo e chiunque lo abiti,
è difficile ridere sempre
quando non sai cosa ci trovi di tanto divertente la gente.”



Di solito uno si sente solo quando gli mancano gli altri...Ecco, al protagonista di questo film, gli manca pure sé stesso. E lo stesso dicasi anche di tutti gli altri strani personaggi di questa pellicola, tutti al limite tra la normalità e la follia, “borderline” come negli altri film di Harmony Korine. Una serie di persone che hanno votato la propria esistenza al diventare dei sosia di qualcun altro. C'è Michael Jackon, il protagonista, c'è la tenera e fragilissima Marylin Monroe, c'è un crudele Charlie Chaplin, interpretato da un sempre straordinario Denis Lavant, c'è Madonna, c'è il presidente Lincoln, ci sono la regina di Inghilterra, James Dean, il papa, Shirley Temple ecc... e perciò tutto diventa piuttosto surreale. In realtà, è tutto più Reale di quanto possa sembrare... Cos'è un sosia, in fin dei conti, se non un semplice individuo che non sta bene con se stesso e decide di indossare una maschera per vivere nel mondo? E' davvero una cosa così strana? Quanti di noi ci troviamo a vivere nelle stesse condizioni, dovendo indossare una maschera, perché non sappiamo chi siamo, non vogliamo scoprirlo, oppure lo sappiamo e non vogliamo ammetterlo, non possiamo accettarlo...


Ecco quindi che il film di Korine diventa una rappresentazione, seppur pittoresca e grottesca, di quella che è una condizione esistenziale molto diffusa nella società attuale. Vien naturale quindi immedesimarsi con questi personaggi. Il film, perciò, sotto le sembianze di una romantica favola moderna, diventa qualcosa di ben più profondo...toccante, emozionante. Personalmente è riuscito a raggiungere alcune corde emotive che mi guardavo di tenere ben nascoste e protette dentro di me. Però qui ci si lascia andare, grazie alle melodie musicali sognanti, alle immagini colorate, alla trama semplice ma appassionante. Anche perché non ci è mai capitato di vedere la storia di un sosia di Michael Jackson che si innamora di una sosia di Marylin Monroe e decide di andare a vivere con lei in una comune, popolata da tantissimi altri sosia.

 Il film si sviluppa con leggerezza e così ci facciamo trascinare, ma pian piano ci sentiamo pungere sempre di più da quella malinconica di cui è pervasa la pellicola. Non è possibile, avendo una certa sensibilità, non farsi toccare da quella sequenza in cui vediamo il protagonista dipingere volti su delle uova per parlare con loro nei momenti di solitudine. Non è possibile restare impassibili di fronte a quel monologo che ho deciso di citare in apertura, oppure dinanzi a quello spettacolo teatrale fatto di fronte ad una platea quasi vuota, per non parlare di quello iniziale nell'ospizio in cui Michael e Marylin si incontrano... tutto così dolce da renderci vulnerabili, in modo da restare ad un certo punto, improvvisamente feriti, senza preavviso...

Detto questo, signori e signore, pensate pure ciò che vi pare...ma io continuo a sostenere che Harmony Korine è uno dei registi più talentuosi attualmente in circolazione. Non solo un regista controverso e fuori dall'ordinario, ma un ottimo regista!

E mi sorprendo che questo film, a giro sia piaciuto poco. Persino ai fan della prima ora di Korine. E' vero, è un film diverso da Gummo...manca tutta quella carica esplosiva, quella provocazione, quella spazzaturra gettata in faccia allo spettatore (come anche nel più recente Spring Breakers)...ma allo stesso tempo non mi sembra nemmeno così diverso. Anche perché sinceramente io in Gummo, in mezzo a quell'estetica dell'orrido e del riprovevole, avevo visto anche tanta delicatezza, tanta malinconia. Ecco, in questo Mister Lonely, Korine ha voluto dare spazio maggiormente a questi altri due ingredienti, delicatezza e malinconia, ma il risultato non è certo di poco valore.
Con questo non voglio dire che il film sia privo di difetti. Quelli ce ne sono, eccome se ci sono...come in primis quel cameo di Werner Herzog abbastanza gratuito e sconnesso da tutto il resto, ma posso perdonarglielo, di fronte ad una così bella storia di solitudini che si incontrano.

E poi...In fondo, quanti registi ti fanno vedere delle suore che si buttano da un aeroplano sopra una bicicletta? :-P 


Lonely, I'm Mr. Lonely,
I have nobody for my own.
I'm so lonely, I'm Mr. Lonely,
Wish I had someone to call on the phone.
I'm a soldier, a lonely soldier,
Away from home through no wish of my own.
That's why I'm lonely, I'm Mr. Lonely,
I wish that I could go back home.
Letters, never a letter,
I get no letters in the mail.
I've been forgotten, yeah, forgotten,
Oh how I wonder how is it I failed.
I'm a soldier, a lonely soldier,
Away from home through no wish of my own.
That's why I'm lonely, I'm Mr. Lonely,
I wish that I could go back home"

9 commenti:

  1. Il Korine che preferisco di meno, forse perché francamente l'ho guardato solo una volta e non ho capito dove volesse andare a parare...

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    1. E' un Korine molto più intimo, ma ci ho visto molta sincerità in questo tentativo di dare più spazio per questa volta ai sentimenti... per me la solitudine e la tristezza del protagonista, il suo dover ancora trovare se stesso, viene fuori bene e ci accomuna in tanti. L'ho visto perchè mi avevi detto tu che era "figo"! pensa un pò... direi diverso da Gummo, ma non coì tanto inferiore... a me è piaciuto un sacco

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    2. Ma infatti è figo: è pop, è drammatico senza essere stoppaccioso, direi anche che è toccante, di sicuro è divertente, ma questa cosa dell'identità, del diventare altro da sé per essere se stessi mi spiazza e un po' mi infastidisce. Non so, di sicuro Korine è stato originale e come al solito si nota il suo tocco, però boh - è come se gli mancasse qualcosa. O sono io che devo rivederlo, più probabilmente...

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  2. io la storia di contorno, quella delle suore con Herzog, l'ho adorata. ma solo quella...

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  3. Bella e sentita recensione per un film che anche a me è piaciuto. Condivido tutto, tranne che pure io, come Dantès, ho apprezzato molto il siparietto delle suore svolazzanti, con il cameo di Herzog, prete aviatore. Esilarante e spiazzante. Non mi è sembrato fuori posto.

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    1. Anche a me è piaciuto, ma l'ho trovato troppo disconnesso dal resto... avrei magari inserito quelle sequenze da altre parti, specialmente la prima. Il finale invece ci sta tutto!!

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  4. Korine è un regista che (purtroppo) ho sempre approfondito poco, di suo ho visto solo "Gummo" e "Spring breakers". Questo però ho intenzione di vederlo da un bel po'...

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    1. Ricordo una tua recensione non molto soddisfatta di Gummo... magari questo ti piace di più. Sicuramente meno provocatorio e più "lineare" come film... ma ne ho apprezzato la delicatezza, e quell'atmosfera profondamente malinconica che ti accompagna durante tutta la visione!...

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    2. A "Gummo" tutto sommato gli davo tre stellette :-P
      Recupererò!

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