<<Avrei
voluto accattivarmi la gente, trattenerla, legarla a me, che niente
mi si muovesse più attorno. Ma è andato sempre tutto per aria.>>
<<Ma
tu ami la gente fino a questo punto?>>
<<Volevo
tanto essere amato che mi sembra di amare.>>
Talvolta
capita di imbattersi in dei film che ti riempiono, che riescono a
colmare il vuoto. Che ti avvolgono, ti abbracciano, ti sorreggono, ti
coccolano. Questo è l'effetto che mi ha fatto “Fuoco Fatuo” di
Louis Malle sin dai primi attimi in cui mi sono abbandonato alla sua
visione. Un film di una tristezza sconfinata, ma talvolta aiuta
rispecchiarsi nella tristezza di un film.
Bastano
alcune inquadrature, alcuni primi piani, alcune semplici note di
pianoforte e ti sembra che quel film sia sempre stato tuo. Che sia
sempre stato dentro di te, anche prima di vederlo... in vita mia mi è
successo davvero poche volte, con “Otto e mezzo” di Fellini
sicuramente e forse più di recente con “Seul contre tous” di
Gaspar Noè...
Si,
perché al pari di quelli sopra citati, il film di Louis Malle è un
film di una potenza emotiva strabiliante. Certo può non arrivare a
tutti, ne sono consapevole, ma qui non faccio recensioni “oggettive”
lo sapete bene.
In
scena c'è la vita. Nient'altro. La vita di un uomo che non vuol più
vivere, non ce la fa più... il giorno successivo, il 23 luglio si
suiciderà e non c'è dubbio che lo faccia. Lo sappiamo sin
dall'inizio. Il suo girovagare senza meta, il suo incontrare amici
per dei fugaci dialoghi, è finalizzato soltanto a trovare una
spinta, una giustificazione dell'atto che sta per compiere.
Ed
è difficile spiegare come un film, dove la morte è presente sin
dalla prima scena, possa descrivere così bene la vita. Non la vita
“in toto” è chiaro, ma una vita al capolinea che pur sempre vita
è.
Alain
Leroy, ex alcolizzato, da 4 mesi ospite in una clinica, è ormai
stanco della sua esistenza. Il mondo gli è totalmente estraneo. E
c'è una scena in questa ottica che appare esemplare e formidabile:
Alain da solo, seduto al tavolino di un bar che si guarda attorno...
la gente che passa veloce, la vita che scorre, ad una velocità
doppia. Il montaggio frenetico non fa altro che sottolineare questa
frattura fra Alain ed il resto del mondo, ormai non più saldabile. (http://www.youtube.com/watch?v=IwSQxlwMzr8)
Un
amico prova in tutti i modi a riportarlo sulla presunta “dritta
via”, lo invita ad accettare il passare del tempo, la mediocrità.
Ma quella mediocrità Alain non l'accetta. Non la vuole. Lui voleva
primeggiare. Soldi, belle donne, vita intensa, come un tempo... prima
che cominciasse ad affogare nell'alcol tutti i suoi dubbi, le sue
paure.
<<Ho
cominciato ad aspettare le cose, e bevevo, poi un giorno mi sono
accorto che avevo passato la vita aspettando. Le donne, i soldi,
l’azione. Allora mi sono ubriacato a morte.>>
Ma
adesso che ha perso pure la dipendenza, non gli è rimasto più
niente....soltanto il vuoto, pesante, asfissiante. Fuori dalla
clinica, si sente perso. << La
vita dell'ammalato è regolata, semplice, ci si sente al sicuro. Non
ho molta voglia di tornare alla vita, Parigi mi fa paura.>>...
Resta soltanto un angoscia perpetua, un timore sconsiderato nei
confronti della vita, del futuro, un amarezza incancellabile nei
confronti del passato. Guarda
quella pistola, la maneggia con cura, è la sua unica speranza
rimasta. Non gli rimane altro da fare che preparare la valigia e
congedarsi.
In
fonod non gli bastano più le belle ragazze che
gli passano attorno, non gli bastano gli amici, non gli basta la
filosofia, la poesia, non gli bastano i progetti...non gli basta il
sole, non gli basta l'amore.
O
meglio, l'amore potrebbe bastargli... ma non è mai riuscito ad
afferrarlo, non è mai riuscito a goderselo, senza quella distruttiva
ansia di essere all'altezza delle donne amate, di soddisfarle...
Cosa
resta ad Alain?
perché
soffrire? Perché continuare a lottare quando si è già lottato a
lungo e siamo ormai stanchi?
In
tutto questo, la meraviglia è che il regista riesce a parlare di
suicidio senza essere minimamente giudicante, senza morale ed allo
stesso tempo senza voler per forza commuovere, dosando alla
perfezione le luci, le parole, le musiche.
Senza
mai difendere o condannare Alain. Anche perché in fondo cosa c'è da
difendere o condannare?
Ciao
Vita, è ora di andare. Dorothy mi dimenticherà presto.
*splendida colonna sonora di Erik Satie.
"Non, Vita, perché tu sei nella notte
la rapida fiammata, e non per questi
aspetti della terra e il cielo in cui
la mia tristezza orribile si placa:
ma, Vita, per le tue rose le quali
o non sono sbocciate ancora o già
disfannosi, pel tuo Desiderio
che lascia come al bimbo della favola
nella man ratta solo delle mosche,
per l'odio che portiamo ognuno al noi
del giorno prima, per l'indifferenza
di tutto ai nostri sogni più divini,
pel non potere vivere che l'attimo
al modo della pecora che bruca
pel mondo questo e quello cespo d'erba,
e ad esso si interessa unicamente,
pel rimorso che sta in fondo ad ogni
vita, d'averla inutilmente spesa,
come la feccia in fondo del bicchiere,
per la felicità grande di piangere,
per la tristezza eterna dell'Amore,
pel non sapere e l'infinito buio...
Per tutto questo amaro t'amo, Vita."
--Camillo Sbarbaro
Interessante, e qualcosa mi dice che Simon Staho potrebbe aver visto questo film, per il suo "Dag och Natt" :p
RispondiEliminaLouis Malle, altro importante cineasta del passato, di cui conosco ancora pochissimo, ricordo però che "Luna Nera" mi aveva colpito parecchio, surreale!
Oddio quel film di Staho, quanto desidero vederlo! E' una vita che cerco i SUB ITA, tu sei riuscito a trovarli? P.S: Buon Natale Frank!!
EliminaMacchè! Li sto aspettando da un pezzo anch'io, per potermelo rivedere sottotitolato. Al momento solo sub inglesi o spagnoli...
EliminaBuon Natale anche a te, Vittorio!
Una recensione veramente splendida, complimenti. Lo cerco subito, non mi ricordavo di questo film (eppure di Malle ho adorato diversi film, "Arrivederci ragazzi" su tutti).
RispondiElimina"Adesso che ha perso pure la dipendenza, non gli è rimasto più niente....soltanto il vuoto, pesante, asfissiante", è una definizione perfetta per diverse persone che conosco. Comunque, deve essere un gran bel film, ma parecchio angosciante. Da vedere nel momento adatto.
Buon anno!!
Grazie mille! E benvenuto da queste parti (e buon anno!) è un onore, perchè mi piace un sacco il tuo blog, l'ho scoperto tempo fa grazie a Yorick e Vis e l'ho trovato veramente interessante. Soprattutto mi piace il modo in cui ti approcci alle recensioni. Molto personale.... Riguardo al film sicuramente è da vedere nel momento adatto, ma merita davvero... per le immagini, i dialoghi, le musiche. Penso potrebbe piacerti.
EliminaIo di Malle, invece, ho visto soltanto questo... obbligatorio il recupero di altri film, immagino! oddio, se solo avessi più tempo. Alla prossima Bombus e grazie di essere passato!