"Amo così tanto la luna...
non c'è nessuno lassù...
e se non esiste nessuno
la solitudine non ha senso"
Ancora una storia di solitudini che si
incontrano, si cercano, si inseguono...si amano?
Una commedia surreale, onirica, forse
anche grottesca, ma così delicata e poetica da riuscire ad incantare
chi la guarda.
Poco importa se la storia sia oltre il
limite che separa il reale dall'assurdo, non è quello che conta.
Come spesso accade nei film orientali ad avere l'importanza sono le
immagini, i gesti semplici, le poche parole...
Si ride tanto eppure ci si commuove di
fronte a questi due personaggi.
Da una parte Lui, uno come tanti,
anzi...un inetto come tanti, senza soldi, pieno di debiti, appena
lasciato dalla fidanzata che lo disprezza. La sua vita sta andando a
puttane, sta...naufragando, ancor prima di prendere la decisione di
gettarsi da quel ponte, con l'intenzione di suicidarsi, fuggire da
tutto e da tutti.
Ma anche il suicidio non va in porto e
si ritrova così su di un isolotto in mezzo al fiume, vicinissimo a
quella città, quella società che lo annientava, eppure allo stesso
tempo così lontano, distante,
invisibile. Come prima, come sempre
insomma.
“Che stupido, non sei nemmeno capace
di suicidarti.”
Il telefono ovviamente ha finito la
batteria e di nuotare non è capace (sennò il film nemmeno
cominciava). E' lì su quell'isolotto, in mezzo ai rifiuti della
società...spazzatura, bottigliette di plastica, scatolette di tonno
ed una vecchia barchetta a pedali fatta ad anatra. Solo con se stesso
e la sua fragilità, i suoi rimorsi, i suoi incubi... con quelle
carte di credito prosciugate che non gli servono più a niente,
giusto giusto per pulire la barchetta dalla cacca degli uccelli.
Fatto sta che decide di rimandare il
suicidio e tentare di sopravvivere su quell'isola, dove la società
ed il resto dell'umanità non possono più fargli del male... e così,
quindi, incomincia a darsi da fare come un novello Robinson Crusoe,
riscopre la bellezza della natura, il sapore dimenticato della noia.
E poi c'è Lei, dall'altra parte del
fiume. Una giovane ragazza. Anche lei è sola, anche lei per scelta.
Non ha tentato il suicidio, ma si è barricata nella propria camera,
in fuga dal mondo. Non esce mai, nemmeno fa entrare la luce del sole.
Dorme dentro nell'armadio, si sottopone all'autoipnosi per
addormentarsi e vive soltanto una vita virtuale sul web “dove puoi
essere chi vuoi”.
Poi la sera, da spazio alla sua più
grande passione: Fotografare la Luna.
“Amo così tanto la luna, non c'è
nessuno lassù...e se non esiste nessuno la solitudine non ha senso”
Solamente due volte all'anno, durante
delle esercitazioni antiterrorismo si concede di guardare il mondo,
perché in quelle situazioni la città si svuota...
“Due volte all'anno, per soli venti
minuti il mondo si svuota, come sulla luna la gravità diventa un
sesto di quella reale. Come vorrei che il mondo restasse sempre come
in questo momento. Anche la vita peserebbe un sesto...”
Ed è proprio in quei momenti in cui il mondo diventa Luna che Lei con il suo cannocchiale scorge Lui.
Ed è proprio in quei momenti in cui il mondo diventa Luna che Lei con il suo cannocchiale scorge Lui.
“Un alieno” esclama! Perché di
alieni si tratta... se i terrestri sono quelli normali, che vivano la
loro vita in città come tanti. Che vivono senza paura della vita.
Loro no, loro sono alieni...
Però pian piano, mandandosi messaggi,
lui scrivendo sulla sabbia, lei gettando da un ponte bottigliette di
vetro contenenti lettere, cominciano a conoscersi...o meglio ad
avvertire a vicenda la presenza dell'altro.
Ed allora quella solitudine pian piano
si dissolve, la musica cambia... quelle tende in camera le puoi
aprire, non c'è più bisogno di ripararsi dal sole, di nascondersi
dal mondo. Ed allora puoi uscire anche di casa senza casco, correre
verso l'altro, solamente per dirgli come ti chiami. Solo per dirgli
Io ci sono. Non sei più solo. Non lo siamo più.
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Fidatevi, è una meraviglia questo
piccolo film. E' una commedia, certo, e non ha assolutamente pretese
autoriali, ma riesce a colpire, emozionare, trasmettere grande forza
vitale ed energia positiva. Molto curata nei dettagli, in alcune
trovate visive sensazionali, con delle scene che ti lasciano per
qualche secondo senza fiato e ti fanno rimandare indietro il film per
vederle, rivederle, rivederle ancora... Se fossero tutte così le
commedie!
Unica pecca, se proprio vogliamo
trovargli un difetto, direi il finale leggermente scontato, non
all'altezza di tutto ciò che c'è davanti, ma tutto sommato di
fronte ad una commedia del genere c'è solo da battere le mani.
Un ringraziamento speciale al mio
“maestro” Oh Dae-soo de “Il buio in sala”, che se non lo
avesse inserito nella sua classifica di fine anno, probabilmente mi
sarei fatto scappare questo gioiellino.
"The lunatic is on the grass
The lunatic is on the grass
remembering games and daisy chains and laughs
got to keep the loonies on the path
The lunatic is in the hall
the lunatics are in the hall
the paper holds their folded faces to the floor
and every day the paper boy brings more
And if the dam breaks open many years too soon
and if there is no room upon the hill
and if your head explodes with dark forbodings too
I'll see you on the dark side of the moon
The lunatic is in my head
The lunatic is in my head
you raise the blade, you make the change
you rearrange me ' till I'm sane
you lock the door
and throw away the key
there's someone in my head but it's not me
And if the cloud bursts, thunder in your ear
you shout and no one seems to hear
and if the band you're in starts playing different tunes
I'll see you on the dark side of the moon"
Un film che ho adorato.
RispondiEliminaSplendido.
Davvero! Anche io l'ho amato... una delle cose più poetiche che abbia visto di recente. Molto profondo anche se non perde mai quella sua leggerezza che è l'ingrediente principale!
EliminaGran film, anche se il senso o la concezione della morte che hanno gli asiatici fa gran parte del lavoro.
RispondiEliminaSu quello non c'è dubbio... ma davvero ti è piaciuto? non mi sembrava un film molto nelle tue corde, mi sorprendi...piacevolmente!
EliminaMa tu non mi avverti???
RispondiEliminaMeno male che mi sono accorto.
Recensione enorme Vittorio.
E il ringraziamento finale non so che dire...
Un abbraccio
Recensione modestissima! Non la vedo l'enormità... molto più bella la tua. In ogni caso, un grande abbraccio anche da parte mia!
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