Al di là delle apparenze...Spring Breakers è stata per me una piacevolissima sorpresa. Un film molto interessante. Innanzitutto, a differenza di quel che si può pensare, non è una “puttanata”, magari finge di esserlo. Mi spiego meglio: si tratta in realtà di un film drammatico all'ennesima potenza. Una piena tragedia di un'ora e mezzo, dall'inizio alla fine. Si consuma il funerale di una gioventù sola, spaesata, triste, alla ricerca di un'identità, distorta dai falsi miti, quelli del divertimento a tutti i costi, del successo, della bella vita. E' il funerale della “MTV generation”, plasmata da videoclip pieni di belle ragazze in bichini, tette e culi che sballonzano, rapper pieni di catenoni d'oro e occhiali da sole colorati, che sulla spiaggia e su macchine tamarrissime, cantano gli elogi del sesso, del denaro, della droga, di una vita priva di regole, ma anche di valori. La trama è assurda, ma va intesa in senso espressionistico. Spring breakers è questo: è un bombardamento di spazzatura, ti sbatte in faccia lo schifo e lo ridicolizza, ma allo stesso tempo ne mette in luce la potenza devastatrice. Tutto questo regalando delle sequenze straordinarie.
Ma il SENSO DI VUOTO che si respira e ci schiaccia per tutta la durata del film non riguarda solo i “teen-ager”, riguarda un'intera società. “siamo tutti coinvolti” cantava De André.
Poi è chiaro che è tutto stereotipato, esagerato. Esagerata la trama, esagerati i personaggi, esagerati i colori, le musiche, il montaggio frenetico e spezzato. Esagerate le voci fuori campo, i dialoghi, e soprattutto esagerati i denti ed il tatuaggi di James Franco, classico rapper da videoclip (“Io faccio soldi. E' il sogno americano. Ce l'ho fatta”). Ma è una triste parodia, fatta però non con toni ironici, bensì tragici. C'è di tutto: Sesso in tutti i modi possibili, porcate lesbo, fellatio alle pistole, coca sniffata dalle tette di ragazze disfatte dall'alcol, mitra attaccati in camera come quadri insieme al poster di Scarface, menage a trois in piscina, sparatorie con i passamontagna rosa. La telecamera che non sta mai ferma, ci mostra la storia di quattro ragazze come tante (magari due di loro un po' più zoccole della media) che vogliono semplicemente evadere dalla apparente “Noia” “per trovare un'identità”. Da lì a una rapina in un ristorante con le pistole ad acqua e alle “vacanze di primavera” sulle spiagge del sud, il passo è breve e rapido. (irreale d'accordo, ma non è quello il punto)
Ma presto tutto diventa un incubo. Coloratissimo, quasi psichedelico, ma pur sempre un incubo. La prima a precipitare è Faith ( e chi se lo aspettava un'interpretazione così da Selena Gomez?!). Il suo pianto, il suo “I wanna go home, please” ripetuto all'ossesso è un lamento straziante. Ad ogni pianto, aumenta la desolazione, mente vanno avanti i festini e le sparatorie. James Franco, fa il verso con la mano di scattare una foto alle sue “bitches” e nell'istante in cui lo fa si sente il rumore di un caricatore di un fucile, un leit motiv, che diventa sempre più disturbante. Si alternano scene di violenza ad immagini di rara intensità poetica, come la scena del pianoforte, con le ragazze con il passamontagna che cantano e volteggiano con i mitragliatori in mano
L'ho trovato estremamente interessante. Geniale operazione di Korine: facciamo un film di condanna, ma mettiamoci Selena Gomez e Vanessa Hudgens, e creiamo anche una bella locandina colorata, in modo da richiamare più giovani al cinema, provando a farli rispecchiare nel vuoto più totale dei miti della loro generazione.
Splendido il riassunto di un utente di Filmscoop: “Spring Breakers è un dipinto moderno che ci viene mostrato senza cornice e senza nessuna spiegazione ; i pittori siamo noi, sono i giovani ; il soggetto, lo "spunto" per questo (eternamente) affresco giovanile è la società in cui viviamo e, soprattutto, moriamo. Harmony Korine è semplicemente il direttore della mostra. Una mostra psichedelica, dolorosa e inesorabile. Un resoconto inevitabile di ciò che siamo e di ciò che, in tanti, vorrebbero essere.
Non c'è compassione e non c'è crudeltà in tutto ciò, ma è solo pura manifestazione di una fredda realtà che urla e canta allo stesso tempo.
Le fiamme dell'inferno, stavolta, sono di colore rosa.. Ma bruciano allo stesso modo.. “
Interessante la citazione di DeAndrè, un punto di vista che non avevo considerato.
RispondiEliminaMa non hai uno spazio followers in questo tuo blog!?
Macché...devo provvedere immediatamente. Come vedi l'ho buttato giù da poco, è ancora poverissimo di contenuti. Il tempo è quello che è... appena ci sarà un pò più roba, magari lo pubblicizzo un po' anche su Fb e con gli amici! Il tuo blog invece è straordinario, diverso da tutti gli altri. Mi piace il tuo tocco!.. sto prendendo molti spunti per i film. Se solo avessi più tempo!! :-)
Eliminaoh yeah, il funerale della mtv generation. e mai funerale è apparso tanto splendido!
RispondiEliminadritte da dartene dal basso della mia non-saggezza non ne ho, se non quella di continuare così! ;)
Concordo, è il funerale della MTv generation, e tutti gli eccessi lo enfatizzano in maniera tale da rendere il film un qualcosa di drammatico e nostalgico. Però non credo sia un incubo. Le ragazze ripetono continuamente che è un sogno, ed è un bel sogno, che si trasforma in incubo solamente nel momento in cui il sogno non diviene reale, intaccando il corpo (Rachel colpita al braccio). Fondamentalmente, credo che tutta la seconda parte del film, con tanto di sparatoia da videogioco nel finale, sia tutta quel sogno, un paradiso artificiale creato da MTv e cazzate varie, un'irrealtà da cui poi le ragazze usciranno trasformate.
RispondiEliminaNe ho visto metà e... da una parte mi sembra molto interessante, dall'altra una provocazione vuota in pieno Korine style. Aspetot di vederlo tutto prima di giudicare.
RispondiEliminaComunque bellissima recensione :)
questo film è l'apoteosi del vuoto!! ma la cosa penso sia decisamente voluta ;-)
Eliminal'ho visto proprio l'altro ieri, e mi è piaciuto un casino :D
RispondiEliminaAnche secondo me è un gran film, se uno capisce qual è l'intento di Korine... Portare uno specifico pubblico al cinema per farlo rispecchiare nel suo stesso vuoto... Un cinema dell'apparenza e della finzione. Tutto è così esagerato, irreale, ma se uno prova ad accendere mtv (e l'ultimo vma, ne è un esempio eclatante, con l'apoteosi raggiunta con lo spettacolo imbarazzante di Miley Cyrus)capisce che Korine forse ci è andato anche troppo piano nel descrivere quel mondo... poteva essere decisamente ancora più "cattivo" ;-)
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